Il responsabile di Slow Food in Giappone, tra l’ altro è un grande amico di Giulio Colomba.
Solo i giapponesi potevano essere incredibilmente simili ai cartoni animati giapponesi.
Anche la tappa di Osaka si è conclusa con una cena in un locale che in Italia non otterrebbe mai la licenza sanitaria visto che non ci sono finestre la cucina è aperta niente cappa e con la testa io tocco il soffitto, ma siamo in Giappone che quest’anno arriva ad un PIL del 2,5 mentre noi siamo in recessione. Al Tampopo, così si chiama il locale, abbiamo mangiato alla grande e sugli altri tavoli sono state stappate diverse bottiglie italiane di pregio. Tutti siamo contenti perché abbiamo avuto diversi contatti che speriamo di concretizzare, insomma abbiamo lasciato un graffio in un paese dove la cultura del vino c’è.
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