Ci siamo, anche quest’anno ci siamo, qui intorno hanno già vendemmiato tutti, chi per paura del brutto tempo, chi per paura di un eccessiva alcolicità , chi perché le acidità erano basse già un mese fa. Io no, preferisco aspettare che l’uva alla degustazione sia piena e gustosa, d’altro canto in vigna abbiamo diradato, sfogliato, cimato, tutto questo con l’obbiettivo di raccogliere tardi a maturazione piena. Tardi, ma non troppo tardi, con l’uva fatta non sfatta, esagerare per me equivale ad estremizzare e all’estremo preferisco il buon senso. Non so per quale bizzarro motivo molti produttori friulani scelgano di raccogliere così presto, forse perché il pubblico obbiettivamente cerca dei vini più semplici e meno alcolici o forse perché strizzano l’occhio a quei critici enologici che da tempo premiano vini nordici stretti e sottili. Il risultato però, come spesso accade, è l’opposto e tanti iniziano a pensare che i vini friulani non sono freschi, ma crudi, non sono poco alcolici ma corti, vini da vitigno insomma, come ce ne sono tanti. Sono convinto che il nostro clima ci condanni ad un vino mediterraneo ampio e pieno, salato piuttosto che acido, più adatto ad accostare un piatto al ristorante che ad essere sbicchierato al banco, ma ci condanni anche ad una qualità evidente e ad una chiara riconoscibilità e identità, chiamiamola pure friulanità, ma questo solo quando si raccoglie tardi!!!
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