Non direste mai: “Che bello girare il mondo come fai tu!” se vi capitasse di dover partecipare ad un Wine Tasting a Vladimir.
Questa città è a circa 200 chilometri a nord est di Mosca, nell’ultimo secolo è stata tristemente conosciuta dai moscoviti perché nelle sue prigioni vi venivano rinchiusi i dissidenti politici poi destinati ai Gulag siberiani.
La storia di questa città è però molto più interessante perché un millennio fa è stata la prima capitale russa e Ivan il terribile fu il suo più noto abitante.
Veniamo a noi, la partenza in auto alle 8:30, solo pochi metri ed eravamo già in coda. Mi ero chiesto perché Alexander è voluto partire così presto, ma dopo una mezzoretta avevamo fatto solo un chilometro ed ho capito. Duecento chilometri di strada e sottolineo strada non autostrada, tutta dritta senza una minima curva come può essere solo nel deserto o nella steppa russa, sempre in coda o quasi a passo d’uomo o quasi.
Non ricordo quante ore sono servite, ma siamo arrivati e per giunta con un certo anticipo rispetto all’inizio della degustazione (questo vuol dire che le previsioni di Alexander erano ben peggiori) e per ingannare l’attesa abbiamo deciso di visitare la città vecchia.
La faccio corta, gli edifici in legno dove viveva il popolo non ci sono più e forse questo esalta ancora di più il grande monastero in mattoni rossi e le chiese in pietra di architettura mongola che sembrano sparse nella campagna. Bellissimo!
Poi la degustazione, ben organizzata e riuscita, poi la visita nella bottiglieria della città e la sorpresa di vedere in questo sperduto angolo del mondo le mie bottiglie sugli scaffali.
Il pensiero però va al ritorno, a quella strada da ripercorrere in senso inverso con la temperatura precipitata a meno 12 e la coda di camion e macchine già visibile dal posteggio in cui avevamo lasciato la macchina.
Ma quando andremo a dormire!?
Questa città è a circa 200 chilometri a nord est di Mosca, nell’ultimo secolo è stata tristemente conosciuta dai moscoviti perché nelle sue prigioni vi venivano rinchiusi i dissidenti politici poi destinati ai Gulag siberiani.
La storia di questa città è però molto più interessante perché un millennio fa è stata la prima capitale russa e Ivan il terribile fu il suo più noto abitante.
Veniamo a noi, la partenza in auto alle 8:30, solo pochi metri ed eravamo già in coda. Mi ero chiesto perché Alexander è voluto partire così presto, ma dopo una mezzoretta avevamo fatto solo un chilometro ed ho capito. Duecento chilometri di strada e sottolineo strada non autostrada, tutta dritta senza una minima curva come può essere solo nel deserto o nella steppa russa, sempre in coda o quasi a passo d’uomo o quasi.
Non ricordo quante ore sono servite, ma siamo arrivati e per giunta con un certo anticipo rispetto all’inizio della degustazione (questo vuol dire che le previsioni di Alexander erano ben peggiori) e per ingannare l’attesa abbiamo deciso di visitare la città vecchia.
La faccio corta, gli edifici in legno dove viveva il popolo non ci sono più e forse questo esalta ancora di più il grande monastero in mattoni rossi e le chiese in pietra di architettura mongola che sembrano sparse nella campagna. Bellissimo!
Poi la degustazione, ben organizzata e riuscita, poi la visita nella bottiglieria della città e la sorpresa di vedere in questo sperduto angolo del mondo le mie bottiglie sugli scaffali.
Il pensiero però va al ritorno, a quella strada da ripercorrere in senso inverso con la temperatura precipitata a meno 12 e la coda di camion e macchine già visibile dal posteggio in cui avevamo lasciato la macchina.
Ma quando andremo a dormire!?
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