Avete presente il concorso per il miglior sommelier del mondo? Quello che ha fatto diventare famoso Luca Gardini indovinando annata, varietà , provenienza, produttore, enologo, importatore, data di imbottigliamento ecc. di una serie di vini resi anonimi da una serissima commissione di esperti? Beh!!! Ho assistito in prima persona, proprio lì in sala, alla gara. Lo scettro è passato dalle mani di Luca Gardini a quelle di Luca Bettini, un altro italiano. La manifestazione si è svolta a Londra nelle sale dell’hotel Park Lane Sheraton ed è consistita in una serie di prove che andavano dall’abbinamento cibo vino, al riconoscimento del vino, fino al servire il vino in sala. A parte l’ironia, ho assistito ad un vero spettacolo. Questo ragazzo, vincitore del concorso è un vero one man-show, incalzante, ipnotizzante, suadente, rilassante, non so quanti vini abbia riconosciuto, ma in sala è stato un drago! Inglese perfetto, gesti sicuri, veloce e rispettoso del rito che renderebbe preziosa anche la bottiglia più ossidata. Uno che ti farebbe voglia di andare nel suo ristorante di Arezzo solo per farsi servire da lui. Mettiamola così: è evidente che questo ambiente di manichini mi fa un po’ sorridere, ma devo ricredermi almeno in merito al vincitore, che, ne sono certo, ha mostrato una personalità e una professionalità sopra tutti gli altri saliti su quel palco. Se questo è il sommelier del futuro meno stoccafisso, meno manico di scopa, meno scolastico, ma più uomo di sala che sa muoversi con eleganza tra i tavoli, come tante volte ho visto fare nei grandi ristoranti all’estero, sono disposto a cambiare idea sulla “sommelleria“.
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